Ambulanze volanti e trasporti strategici.

I soccorritori

Francesca Bianchi
QN La Nazione
del 28 marzo 2020

I C-130J della 46° Brigata Aerea ancora protagonisti in questa fase di emergenza Coronavirus. Una prima operazione umanitaria è partita da Pisa nella notte tra il 21 e il 22 marzo quando un velivolo della 46° partito alle 18.30 ha imbarcato un carico di letti e 16 respiratori completi di monitor per la terapia intensiva all'aeroporto di Düsseldorf (dove erano fermi da 4 giorni a causa della riduzione dello spazio aereo commerciale privato) ed in seguito scaricati ad Orio al Serio (Bergamo). Il materiale sanitario è stato preso in carico dalla Croce Rossa per conto della Hope Onlus di Milano, che ha promosso gli aiuti e organizzato il viaggio. Un'operazione di perfetto coordinamento fra le istituzioni pubbliche, civili e militari, che si sono messe a servizio di un efficiente protagonista del Terzo Settore, Hope Onlus e la sua Task Force dedicata alla lotta al Corona Virus a servizio degli ospedali. Ha collaborato con estrema precisione l'Ambasciata Italiana in Germania avvertita solo alle 19 del trasporto eccezionale. Anche gli Uffici Doganali hanno avviato una pratica di sdoganamento urgente per facilitare l'arrivo delle apparecchiature agli ospedali beneficiari al più presto possibile. Seconda operazione nella notte tra lunedì e martedì: ancora un C-130J della 46° Brigata Aerea ha trasportato da Bergamo a Lipsia due pazienti affetti da Covid 9 in bio-contenimento. Oltre all' equipaggio e ai due pazienti (in discrete condizioni), erano presenti a bordo 4 medici e 9 infermieri del team di bio-contenimento dell'Aeronautica militare. I velivoli impegnati in queste emergenze vengono configurati come delle vere e proprie «ambulanze volanti», in grado di trasportare pazienti in modalità di bio-contenimento attraverso speciali barelle.

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