Da articolo Corriere della Sera
È atterrato nel cuore della notte all’aeroporto di Bergamo, Orio al Serio, il C-130 dell’Aeronautica militare che ha portato in Italia, da Dusseldorf, in Germania, 16 ventilatori polmonari acquistati e importati dall’organizzazione non profit milanese Hope Onlus. I macchinari sono già stati trasportati e installati nelle terapie intensive della Bergamasca, epicentro dell’epidemia di coronavirus, Sondalo e Milano.
Una disperata corsa contro il tempo e gli ostacoli della macchina burocratica quella della onlus fondata da Elena Fazzini, specializzata, dal 2006, in progetti umanitari su salute ed educazione in Medio Oriente e in contesti di emergenza. I macchinari, infatti, erano bloccati da quattro giorni nello scalo tedesco. «Quando ho comunicato, pochi giorni fa, alla task force della Lombardia che li avevo trovati, pagati e li stavo importando non potevano credermi. Sono introvabili sul mercato da settimane», racconta la fondatrice dell’organizzazione, Fazzini. «Farli arrivare via terra era troppo rischioso, anche per possibili furti. Così, il prefetto di Milano, Renato Saccone, ha accolto l’appello dell’assessorato regionale alla Sanità contattato da Hope Onlus — spiega Fazzini —. Con tempestività il ministro della Difesa ha acconsentito al trasporto umanitario per far arrivare il prima possibile i 16 ventilatori importati dalla Germania e fermi da 4 giorni all’aeroporto di Dusseldorf a causa della riduzione dello spazio aereo commerciale privato».
Non è la prima missione realizzata dalla Hope Onlus impegnata nella lotta alla drammatica diffusione dell’epidemia di Covid-19: ha già donato 7 ventilatori polmonari e ne darà altri 26 nei prossimi giorni. Fra lunedì e martedì, infine, consegnerà 11 ecografi portatili agli ospedali di prima linea lombardi.