Medicinali per Gaza.

Un piano di intervento per aiutare la popolazione.

L’estate 2014 ha registrato una delle più sanguinose guerre fra Gaza e lo Stato d’Israele causando enormi perdite umane e la distruzione di numerosissime infrastrutture, provocando più di 1900 vittime palestinesi tra bambini, donne, anziani e distruggendo, con bombardamenti incessanti, gran parte delle strutture civili. Migliaia di persone hanno perso le loro abitazioni e trovato rifugio in sistemazioni temporanee presso scuole, chiese e spazi pubblici non avendo accesso ai rifugi antiaerei.

In una situazione tanto drammatica, circa l’80% della popolazione continua a fare affidamento su aiuti alimentari e altri sussidi umanitari, mentre 1,2 milioni di persone non ha accesso all’acqua o ai servizi igienico-sanitari, a causa dei gravi danni subìti dagli impianti elettrici e dalla mancanza di carburante necessario al funzionamento delle strutture. La maggioranza degli ospedali e delle cliniche private ha subìto notevoli danni, comportando una urgente necessità di medicinali, attrezzature mediche essenziali e beni di prima necessità.

Hope ha accolto l'appello della Pontifical Mission for Palestine, agenzia papale per l’aiuto umanitario e lo sviluppo del Medio Oriente, elaborando un piano d'intervento suddiviso in due fasi temporali, immediato e a breve termine, per supportare le vittime della disastrosa situazione di Gaza e garantire loro l'accesso ai servizi di prima necessità.

La prima fase del progetto prevede la realizzazione di interventi immediati di emergenza volti al miglioramento della situazione sanitaria tramite l’approvvigionamento di forniture mediche di emergenza e medicine e la fornitura di carburante per il funzionamento di alcune istituzioni sanitarie.

La seconda fase del progetto riguarda l'intervento a breve-medio termine sulle fasce più fragili della popolazione e sulle infrastrutture danneggiate. È stato infatti sviluppato un programma di supporto psicosociale specialistico e di trattamento di recupero per bambini vittime di traumi bellici e nel contempo si sono ipotizzati interventi di riparazione minima di abitazioni ed edifici danneggiati.