Terremoto in Centro Italia.

I bambini sopravvissuti hanno bisogno di te. Nessuno si salva da solo.

Il terremoto del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 e le successive interminabili scosse hanno messo in ginocchio e destabilizzato più di 130 comuni del Centro Italia. Il sisma ha causato notevoli danni alle abitazioni e alle infrastrutture pubbliche. Le scuole, in particolare, sono gravemente danneggiate e dichiarate inagibili per la maggior parte dei bambini e dei ragazzi di Umbria, Marche e Lazio.

Hope ha risposto all'emergenza e sta contribuendo alla ricostruzione delle scuole attraverso la fornitura di strutture antisismiche, equipaggiate di arredi pedagogici e di poli informatici.

«Terremoto in Centro Italia: si riparte dalle scuole» è un progetto di emergenza umanitaria con caratteristiche innovative nel suo processo di realizzazione: la ricostruzione delle strutture scolastiche è accompagnata da un supporto continuativo educativo e terapeutico.

Il programma umanitario nasce in risposta alla richiesta di sviluppare un percorso post-trauma e una serie di interventi mirati attraverso attività educative e multidisciplinari. E’ rivolto ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie colpiti dal terremoto e dal continuo sciame sismico tuttora in corso. Il progetto sta portando una concreta speranza ai minori e alle loro famiglie per un affiancamento a una progressiva normalizzazione della vita quotidiana, in attesa della ricostruzione.

Il programma persegue due obiettivi specifici:

1. Ricostruire sulle macerie: elaborare la sofferenza individuale provocata dal terremoto attraverso un percorso positivo e progressivo di riscoperta delle proprie capacità e di riconciliazione con il territorio, tramite il metodo innovativo di Hope derivato dalla sua esperienza pluriennale in Medio Oriente in contesti di conflitto e distruzione.

2. Aiutare nella quotidianità: fornire gli strumenti concreti e finanziari (borse di studio, poli informatici, equipaggiamenti scolastici, viaggi di formazione specifica, campus estivi) per rafforzare le capacità di resilienza individuali e comunitarie e garantire una vicinanza di Hope costante e continuativa nel tempo.

Un cambiamento possibile

La ricostruzione post sisma è un percorso lungo, complesso e di difficile gestione a livello individuale, imprenditoriale e comunitario. Hope è presente nel territorio del Centro Italia dal 2016 su base mensile, sviluppa stabili relazioni con i comuni, le istituzioni locali, le scuole, operando in modo focalizzato per il potenziamento della capacità individuale e comunitaria di resilienza. Hope ha attuato una scelta di solidarietà e responsabilità etica, costruendo un programma pluriennale specifico risultato della sua consolidata esperienza nella ricostruzione post bellica maturata in Medio Oriente. Il cambiamento è possibile se si opera in maniera integrata, con una presenza costante di vicinanza, trovando alleanze con investitori illuminati che scelgano di sostenere soluzioni concrete per rilanciare la società civile.

Modello replicabile

L’innovazione del progetto è ripristinare la normalità attraverso un percorso post trauma e di resilienza per studenti e insegnanti delle località colpite dal terremoto in Centro Italia contemporaneo allo sviluppo di un modello di intervento replicabile, in contesti similari di catastrofe naturale o di evento bellico. La metodologia attuata attraverso l'elaborazione di un Manuale Operativo con 3 Toolkit costituiti da schede pratiche e dettagliate in ogni fase di erogazione delle attività psico-pedagogiche permette una formazione su base continua di operatori e docenti.

Progetto pilota

Il progetto mira a realizzare un modello di intervento pilota efficace e misurabile per il progressivo recupero post trauma dei minori e per il riequilibrio di un normale benessere, dinnanzi a importanti vulnerabilità e fragilità che si stanno manifestando in modo diffuso in tutta la popolazione minorile residente nelle aree terremotate. Il Modello Hope, attraverso la creazione di specifici Toolkit, mira a diventare replicabile non solo in similari contesti di trauma più o meno accentuato dovuto a catastrofe naturale e a conseguenze belliche, ma in situazioni di disagio minorile diffuse nel territorio nazionale e non connesse direttamente a eventi tragici e improvvisi, quali bullismo, dispersione scolastica, povertà educativa, dipendenza dalle nuove tecnologie informatiche e altre tipologie di devianza.

Hope Labs per le comunità terremotate

Hope ha ideato e sviluppato gli Hope Labs sulla scorta dell’esperienza di più di 10 anni in orfanotrofi, campi profughi e scuole di vario genere nelle aree del Medio Oriente.  Gli Hope Labs sono innovativi strumenti formativi e pedagogici fondati sull’utilizzo di metodologie tra loro complementari, come l’insegnamento di tecniche di recupero, l’uso terapeutico della favola e della narrazione, i laboratori tematici di avventura, sport, natura, alimentazione, arte, musica e teatro. Gli Hope Labs lavorano per un potenziamento della parte positiva residuale all’evento traumatizzante, piuttosto che prediligere l’approccio problemistico.

Il fondamento scientifico dell’intervento psicopedagogico e di recupero post trauma è basato sul rafforzamento di competenze generali e specialistiche degli studenti beneficiari attuato attraverso l’erogazione di Hope Labs tematici della durata di 50 minuti, elaborati con precisi obiettivi di scoperta e potenziamento di capacità e conoscenze individuali.

Gli Hope Labs sono riconosciuti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca come attività curriculari.

 

L'impatto sociale

Agisce sui beneficiari in forma progressiva: la metodologia psico- educativa del Modello Replicabile Hope mira a rendere consapevoli i minori delle conseguenze del trauma, a superare con il rafforzamento della resilienza e di competenze generali e specifiche il malessere più o meno manifesto, per raggiungere nell’arco di 24/36 mesi un benessere e una stabilità che permettono di considerare la quotidianità riportata a parametri di normalità, seppur in presenza di cause esogene ancora destabilizzanti.

Tale meccanismo agisce a livello individuale per poi prolungarsi con effetti benefici all’ambito familiare e comunitario. Questo impatto sociale agisce su base moltiplicativa a livello territoriale.